Il Report 2014 del Registro italiano dei donatori di cellule staminali: donazioni e trapianti

Il Report 2014 del Registro italiano dei donatori di cellule staminali del midollo osseo, sangue periferico e sangue cordonale (ovvero di cellule emopoietiche utilizzate per trattare malattie come leucemie, linfomi, mielomi e deficit del sistema immunitario), pubblicato sul sito del Ministero della Salute, evidenzia che in Italia, alla fine del 2014 erano n. 350.547, tra cui 33.009 donatori di Sangue Cordonale.

Tra i dati più importanti del Report 2014 evidenziamo che:

  • i donatori  risiedono prevalentemente al Nord Italia, ben 240.000, 53.000 nel Centro, 58.000 in Sud e isole;
  • che i trapianti di cellule staminali ematopoietiche in Italia nel 2014, sono stati 737, e quelli da donatori appartenenti alla stessa famiglia sono stati 1.500. Questo dato conferma che circa il 50% dei trapianti “allogenici” sono intrafamiliari.
  • che le unità di sangue cordonale utilizzate su pazienti italiani sono state 18 mentre quelle utilizzate su pazienti internazionali 51. (vd. immagine, fonte IBDMR);
  • 566 unità importate di staminali da donatore adulto, 127 utilizzate in ambito nazionale e 42 quelle esportate;
  • 41 i trapianti nel 2014 di unità cordonali provenienti sia dalla rete italiana che europea ed extra-europea (vd. 2° img fonte Ibmdr);
  • fra i nuovi iscritti ai 17 Registri regionali di donatori presenti in Italia, si contano complessivamente 17.000 persone, in crescita rispetto ai 14.700 del 2013.

Grazie a donatori nazionali e internazionali, le possibilità di ottenere un trapianto sono piuttosto elevate ma i tempi di attesa sono purtroppo ancora lunghi: circa 6 mesi.

In 7 casi su 10 il donatore adulto delle preziosissime cellule staminali, che danno origine a tutte le cellule del sangue, è uomo e 33 anni è l’età media. Una volta iscritti nei registri i donatori vengono chiamati nel momento in cui emerge la necessità, a livello nazionale o internazionale, da parte di un paziente compatibile.

Aumentano però anche coloro che escono dai registri dei donatori, per i raggiunti limiti di età, ovvero 55 anni:
dal 2013 al 2014 sono aumentati da circa 9.000 a 10.900. Il record dei dimessi va alla Lombardia, con oltre 2.300.