Dalle staminali pancreatiche una speranza per il diabete di tipo 1

Minore bisogno di assunzione di insulina in pazienti con diabete di tipo 1, malattia caratterizzata da una reazione autoimmune nei confronti delle cellule beta del pancreas, deputate alla produzione del prezioso ormone. E’ l’obiettivo delle attuali ricerche sul trapianto di cellule staminali condotte in tutto il mondo per curare questa patologia.

Alcuni ricercatori australiani del “Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research”, a Parkville, nel Victoria, guidati da Ilia Banakh e Len Harrison, ci sono riusciti per ora su topolini di laboratorio.
Dopo circa dieci anni di lavoro hanno identificato e isolato cellule staminali nel pancreas di topi adulti, dimostrandone l’utilità per la ripresa della produzione di insulina.

Gli studiosi, che hanno pubblicato online i risultati del loro lavoro sulla rivista PLoS One, hanno messo a punto una tecnica per convertire le staminali pancreatiche in cellule produttrici di insulina, verificandone la sopravvivenza e l’attività funzionale anche dopo il trapianto in topi di laboratorio diabetici.

Secondo i ricercatori, non si tratta semplicemente di cellule contenenti insulina, ma di cellule capaci di produrre l’ormone in risposta alla somministrazione di glucosio. Il risultato più importante è che le cellule staminali aumentavano di numero e mantenevano invariata la loro capacità di differenziarsi in cellule produttrici di insulina anche dopo un danno della ghiandola pancreatica in cui erano state trapiantate. L’obiettivo finale sarà di stimolare la crescita di queste cellule in situ, nell’organismo stesso del paziente, rigenerando le cellule produttrici di insulina.

Resta però ancora da risolvere il problema di bloccare la risposta immunitaria diretta anche verso le cellule beta nuove, derivate da queste staminali, meccanismo patologico alla base del diabete di tipo 1.

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