Alex, il trapianto è riuscito: il bambino lascerà l’ospedale Un risultato a favore della scienza

Il piccolo Alessandro, affetto da una malattia genetica rara, è stato operato circa un mese fa. L’Ospedale Bambino Gesù: “Il percorso trapiantologico può dirsi concluso positivamente, è in buone condizioni”. Grazie alla vicenda, 23mila nuovi iscritti alla lista donatori.

Il trapianto con cellule staminali è riuscito e Alex, il bambino affetto da una rara malattia genetica, ora è “in buone condizioni” e sarà dimesso. Alessandro Maria Montresor aveva subito l’intervento circa un mese faall’ospedale Bambino Gesù di Roma. Le cellule del padre, manipolate e infuse nel piccolo, ha spiegato il nosocomio, “hanno perfettamente attecchito”. Il percorso trapiantologico “può dirsi concluso positivamente” e Alex lascerà l’ospedale nelle prossime ore. Intanto è emerso un dato positivo: negli ultimi due mesi e mezzo, grazie alla vicenda, sono stati registrati 23mila nuovi italiani donatori.

“Non si sono registrate complicanze”

Il bambino è affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica(HLH) e a fine novembre era stato trasferito al Bambino Gesù di Roma dall’Ospedale Great Ormond Street di Londra. Il 20 dicembre scorso, poi, era arrivato il trapianto di cellule staminali emopoietiche donate dal padre. Il nosocomio romano ha fatto sapere che le cellule dopo più di 30 giorni dal trapianto, “stanno ripopolando adeguatamente il sistema emopoietico e immunitario del paziente”. Nell’arco delle quattro settimane “non si sono registrate complicanze, né sul piano infettivo, né – precisano i medici – sul piano del rigetto, il problema principale per situazioni di questo tipo”. Anche la somministrazione del farmaco salva-vita (emapalumab), che teneva sotto controllo la malattia regolando le reazioni del sistema immunitario, è stata sospesa la scorsa settimana.

Il direttore del Dipartimento di Oncoematologia: “Soddisfatti”

“Siamo soddisfatti del percorso trapiantologico del bambino, che al momento è stato perfetto – ha commentato Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma – siamo felici per l’evoluzione di questa vicenda così complessa”. Dal nosocomio ora hanno spiegato che si apre “una nuova fase, che come in tutti questi casi prevede visite di controllo in Day Hospital con frequenza inizialmente settimanale e poi, via, via, sempre più distanziata”. I rischi, da questo momento, sono legati principalmente “allo sviluppo di complicanze infettive” e per questo Alex nelle prossime settimane “andrà monitorato accuratamente” per controllare “il completamento del processo di ricostituzione immunologica, così come il persistere di un attecchimento completo delle cellule paterne”.

Gara di solidarietà per la ricerca di un donatore

La storia del piccolo Alex, figlio di italiani emigrati a Londra, aveva fatto il giro del mondo scatenando, negli ultimi mesi, una gara di solidarietà per la ricerca di un midollocompatibile che però non aveva dato esiti positivi. Si era deciso, perciò, di provare un ultimo tentativo di salvarlo sottoponendo il bambino a un trapianto speciale, con una tecnica innovativa, all’ospedale Bambino Gesù di Roma. In solo due mesi e mezzo sono stati 23mila i nuovi donatori italiani che si sono iscritti al registro dei donatori di midollo osseo a seguito della vicenda, effettuando il test per reperire un’eventuale compatibilità per il trapianto con il bimbo. I dati sono stati resi noti dal direttore del centro nazionale trapianti Alessandro Nanni Costa durante la conferenza stampa al Bambino Gesù dove Alex è stato operato con un esito positivo. Si tratta, ha sottolineato Costa, di un “effetto Alex positivo”.