Da gettare 20.000 sacche di cellule staminali cordonali della banca pubblica di Sciacca

”Qualcuno dovrà chiedere scusa a ventimila donatrici siciliane ingannate da un drappello di impostori. Le donne che hanno donato il cordone ombelicale, ora scoprono come le cattive condizioni di conservazione abbiano reso vano il loro gesto’‘: lo dice il presidente della commissione sanità dell’Ars, Pippo Digiacomo (Pd) al termine dell’audizione del commissario straordinario dell’Asp e dei rappresentanti della banca del sangue cordonale di Sciacca (Agrigento), struttura costata milioni di euro alla Regione.

”Le unità cordonali – spiega Digiacomo – dovrebbero essere conservate secondo standard qualitativi che consentano il loro impiego a livello internazionale. Questo purtroppo non è avvenuto e ora, dopo un sopralluogo degli ispettori del centro nazionale sangue, sarà necessaria la distruzione delle sacche”.

La notizia apparsa sull’Ansa qualche giorno fa, dimostra ancora una volta l’inefficenza di un sistema pubblico con ben 19 biobanche sul territorio nazionale, quando nel mondo ce ne sono in totale 180 ( oltre il 10% quindi solo in Italia!), che conservano circa 3100 campioni l’anno su circa 560.000 nascite: ovvero lo 0,6%!  Uno spreco enorme, specie se si considera i 10 milioni di euro stanziati nel 2009 dallo Stato per il potenziamento della donazione!

“Da anni sto cercando di informare i genitori a farsi carico, in modo più consapevole, della scelta che sono chiamati a compiere sul “cordone ombelicale” – dice la d.ssa Martini, rispondendo alle tante domande che i partecipanti ad uno dei suoi Corsi informativi sulle staminali cordonali le pongono.

Purtroppo c’è ancora molto da fare in termini di “informazione” ai genitori che ancora non conoscono le differenze tra donazione pubblica e conservazione privata; prima fra tutti: la quasi certezza (98% ) con la conservazione privata di NON gettare le cellule staminali cordonali! Non solo:

Gli standard di qualità della maggior parte delle biobanche private, è molto alta.
Il laboratorio di SmartBank, ad esempio, oltre agli accreditamenti HTA-GMP-ISO, ha ottenuto nel 2011 anche la certificazione internazionale JACIE, che assicura sull’accettazione dei campioni in ogni centro trapianti del mondo. Solo 2 delle biobanche pubbliche che operano in Italia sono in corso di verifica per ottenerlo e purtroppo la biobanca di Sciacca non è tra queste e non si buttarebbero ben 20.000 campioni.

Quello di Sciacca è un fatto grave e spero che sia uno stimolo per cambiare la situazione: imporre il rispetto degli standard agli enti sanitari del settore, significherebbe rispetto per le famiglie che decidono di affidarsi al sistema pubblico della donazione e rispetto verso i pazienti che sono in attesa di ricevere un campione dal registro della donazione.

Non possiamo permetterci che questa preziosa riserva di salute venga buttata per mancanza di conoscenza e inefficienze! La ricerca e i successi delle terapie innovative confermano l’importanza delle cellule staminali presenti nel sangue cordonale ed anche il Parlamento Europeo chiede di aumentare i numeri delle raccolte di sangue, attraverso la conservazione privata o la donazione pubblica.

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