Staminali per curare la "spalla dolorosa"

Sono ormai numerosi gli studi clinici che dimostrano l’efficacia delle cellule staminali nella guarigione delle lesioni degenerative o traumatiche di tendini e legamenti. Il loro impiego è ormai una realtà. La conferma della loro utilità nella riparazione di tendini lesionati, in particolare di un concentrato di staminali mesenchimali prelevate dal midollo osseo del bacino dello stesso paziente, è stata dimostrata ancora una volta nella cosiddetta “spalla dolorante” o ” disturbo della massaia”.
Questa patologia colpisce circa una italiana su tre, tra i 40 e i 65 anni (soprattutto se casalinga o  se svolge lavori mauali) ed è causato dall’usura o dalla lesione dei tendini conseguente a movimenti faticosi e ripetitivi (come spolverare o pulire) e dal sollevamento dei pesi. Il 60% delle donne affette, trascura per molto tempo il disturbo, che si aggrava, determinando un danno più serio alla cuffia dei rotatori, quell’insieme di muscoli e tendini dell’articolazione della spalla.

Il punto su questa tecnica innovativa è stato fatto durante un convegno dal titolo “Artroscopia e medicina rigenerativa: nuove prospettive“, organizzato a Roma all’ospedale San Camillo-Forlanini.
”Il concentrato midollare prelevato dalla cresta iliaca del bacino del paziente – spiega Sandro Rossetti, primario della Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Camillo – contiene le cellule staminali mesenchimali, dotate di una capacità proliferativa elevata (soprattutto se opportunamente stimolate) e in grado di stimolare la rigenerazione, in particolare quella del tessuto osseo, della cartilagine articolare e del tessuto tendineo, evitando in molti casi la sostituzione con protesi”.
 Da un punto di vista tecnico, il midollo osseo viene prelevato al momento dell’intervento e il concentrato di cellule ottenuto è assorbito da un supporto biocompatibile, che puo’ essere impiantato nella zona dove è presente il difetto tissutale. Le cellule mesenchimali si replicano, colonizzando il tessuto nella sede dell’impianto e aumentando le sue capacita riparative.

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