Una nuova ricerca sui neonati ha dimostrato che il sangue cordonale è un rivelatore per lo sviluppo di allergie

Presso l’Università La Trobe, un team di ricercatori locali e internazionali hanno analizzato il sangue cordonale proveniente da centinaia di nati a Melbourne, in Danimarca e in Germania.

I ricercatori hanno scoperto che durante il picco della crescita del polline in entrambe gli emisferi vi è un aumento dei livelli di Immunoglobuline E (IgE) nel sangue cordonale, un marker usato per predire lo sviluppo di allergie.

Il ricercatore capo, il prof. associate Bircan della scuola di Psicologia e Salute Pubblica di La Trobe ha dichiarato che lo scopo dello studio era misurare l’esposizione ai pollini durante la gravidanza e subito dopo la nascita.

“Sappiamo che l’esposizione al polline durante nei primi due mesi dalla nascita può portare allo sviluppo di allergie respiratorie e sospettiamo che l’esposizione nell’ultima fase della gravidanza potrebbe essere determinante.” sostieneErbas.

“Molti studi hanno dimostrato che i neonati con alti livelli di Ig Enel sangue cordonale possono sviluppare allergie durante l’età pediatrica, ma si sa molto poco sul livello di esposizione ai pollini in utero.”

I ricercatori hanno identificato elevate livelli di IgE nei neonati di Melbourne tra ottobre e dicembre.

I livelli di IgE erano invece elevati in Germania e Danimarca tra aprile e giugno, durante la stagione del polline europea.

Malgrado ciò, è stato dimostrato che, chi è esposto al polline stagionale durante tutta la gravidanza, potrebbe sviluppare una protezione nei confronti del neonato.

“Abbiamo visto che i neonati con bassi livelli di IgE avevano sviluppato una forma di barriera alla sensibilizzazione. Questo risultato ha però bisogno di essere approfondito e stiamo lavorando per individuare I fattori di rischio nel periodo della polluzione e del tempo di esposizione delle donne gravide che possa essere un fattore di rischio per l’astma.” ha detto Erbas.

Ciò non significa che tutti i neonati esposti abbiano maggiori rischi di sviluppare allergie in generale ma questo studio offre maggiori possibilità di capire come si sviluppa l’astma e altre forme allergiche. Per ora, è stato scoperto solo un pezzo del puzzle!

Fonte: La Trobe University