Avviato studio clinico per la paralisi cerebrale infantile su 40 bambini

Al Medical College della Georgia è stato avviato uno studio sull’uso di cellule staminali autologhe nella cura della paralisi cerebrale infantile, patologia dovuta a una lesione (ipossia, stroke) del sistema nervoso centrale, avvenuta in epoca prenatale, perinatale o postnatale, e comunque entro i 3 anni di vita del bambino, che porta al mancato o alterato sviluppo di alcune funzioni, con conseguente invalidità permanente nelle aree sensoriali, cognitive e soprattutto del movimento.
L’obiettivo dello studio, il primo rigoroso e controllato sull’argomento, è determinare se l’infusione di cellule autologhe emopoietiche possa portare a miglioramenti nella rigenerazione cerebrale di bambini con paralisi cerebrale infantile.
Lo studio coinvolgerà 40 bambini fra i 2 e i 12 anni, che non siano in grado di camminare o di sedere in maniera indipendente e non soffrano di convulsioni, la metà dei quali riceveranno l’infusione nel cervello di cellule staminali provenienti dal loro stesso cordone ombelicale (conservato fortunatamente in una biobanca), l’altra metà invece placebo. Dopo tre mesi anche gli altri 20 bimbi trattati col placebo riceveranno l’infusione di staminali per rigenerare le cellule in quella parte del cervello, senza alcun rischio di rigetto.

Un anno fa una bambina italiana di 20 mesi era stata trattata con infusione autologa di staminali cordonali alla Divisione del Pediatric Blood and Marrow Transplant, diretto da Joanne Kurtzberg, della Duke University (altro centro dove la FDA ha autorizzato gli studi con staminali cordonali nella paralisi cerebrale infantile), nel North Carolina.
Secondo James Carroll, coordinatore della ricerca, le staminali non possono curare per ora  in maniera definitiva la paralisi cerebrale ma si spera che possano modificarne almeno il decorso.

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