Clonazione e staminali: sogno-realtà

A 18 anni dalla clonazione della pecora Dolly, il sogno di riprodurre l’essere umano ricomincia da Seul, dove un gruppo di scienziati ha clonato cellule umane di individui adulti. Ma innanzitutto facciamo chiarezza su un punto:
la clonazione umana a fini terapeutici esiste già da tempo e non va confusa con la clonazione dell’essere umano.

Lo studio pubblicato su Cell Stem Cell, con lo stesso metodo utilizzato nel 1996 per creare la pecora Dolly, per la prima volta è riuscito a clonare cellule umane a partire da individui adulti, e non più, come in passato, da feti o bambini.

Il team di Young Gie Chung dell’università coreana di Seul, in collaborazione con uno dei pionieri delle ricerche sulla clonazione, Robert Lanza, della Advanced Cell Technology, ha trasferito le cellule della pelle di due uomini, di 35 e 75 anni, all’interno di due ovociti. Regredite allo stadio embrionale, le staminali sono diventate poi identiche a quelle del donatore, rendendosi cioè disponibili come eventuali ricambi per il donatore. Un risultato che, nelle parole degli scienziati, “apre la strada alle future ricerche relative alla medicina rigenerativa”.  La clonazione dell’uomo tramite cellule staminali è ancora un sogno o è già realtà?

Clonazione e staminali: come funziona il metodo

La clonazione terapeutica è una tecnica capace di riprodurre i tessuti umani a partire dal genoma dell’individuo utilizzando come “ospite” di questo genoma una cellula della riproduzione femminile, e cioè un ovocita umano. Entrato in contatto con il genoma del donatore, l’ovocita comincia a dividersi dando vita alle cellule staminali, ossia cellule che sono in grado di trasformarsi in tutti i tipi di cellule: neuroni, cellule epatiche, cellule del sangue e così via.

Clonazione terapeutica: pro e contro

La clonazione terapeutica ha tra i suoi pro quello di poter potenzialmente curare pazienti che hanno bisogno di trapianti di organi (e nel mondo ce n’è un’enorme carenza) come nel caso del fegato, senza il pericolo di rigetto, ma anche di guarire pazienti diabetici che presentano cellule del pancreas danneggiate. La tecnica è inoltre utile per trattare malattie degenerative come il morbo di Parkinson.

In ragione del fatto che la clonazione terapeutica è avvenuto fino a oggi a partire da embrioni, sono nate molte riserve soprattutto in ambienti religiosi che vedono nell’embrione un individuo umano nella prima fase del suo sviluppo. Molti perciò si chiedono se sia morale uccidere un embrione per creare staminali.

Clonazione umana: sogno o realtà

La clonazione umana a fini terapeutici è una realtà, nel senso che è stata realizzata in laboratorio, ma ad oggi ha prodotto al massimo sei cellule a partire da un embrione (nel 2001, con un altro esperimento di Robert Lanza). La creazione di interi organi a partire da staminali è dunque possibile, ma ancora lontana dall’essere realizzata.

 

 

 

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