Creata in laboratorio una mini struttura renale in 3D a partire da staminali


Le malattie renali rappresentano un problema sanitario importante nel mondo. I reni raramente recuperano infatti la loro funzione, una volta danneggiati, tanto da rendere necessario e urgente una migliore conoscenza del loro sviluppo e della loro fisiologia per arrivare a una strategia terapeutica efficace. Ecco perchè il lavoro dei ricercatori del Salk Institute for Biological Studies, in California, guidati da Juan Carlos Izpisua Belmonte, accende una speranza reale: il lavoro, appena pubblicato sulla rivista scientifica Nature Cell Biology, potrebbe infatti aprire nuove strade  nella medicina rigenerativa, offrendo soluzioni che consentirebbero di evitare e superare i trapianti. Per la prima volta è stata infatti creata una struttura renale tridimensionale a partire da cellule staminali umane pluripotenti indotte (iPS) e embrionali, una sorta di mini- rene che servirà a studiare lo sviluppo e le malattie di questo organo e a testare nuovi farmaci che hanno come target le cellule renali umane. Il team ha infatti dimostrato la possibilità di dare origine a cellule precursori delle cellule renali definitive a partire  da staminali pluripotenti indotte (ottenute da cellule della pelle), in grado poi di dare origine alla struttura tridimensionale. Nel caso specifico, il team ha testato questo protocollo sulle staminali pluripotenti indotte ottenute dalle cellule della pelle di un paziente affetto da rene policistico. Secondo i ricercatori, la metodica permetterebbe di produrre strutture renali a partire proprio dalle iPS dei pazienti da curare.

 

 

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