Esce dal coma dopo 5 anni dopo due mesi da cura con staminali cordonali
Washington: era in stato vegetativo da ben cinque anni, si e’ risvegliato grazie alle staminali. Si tratta di un bambino che era in stato vegetativo persistente dovuto a paralisi cerebrale pediatrica. Si e’ svegliato grazie un trattamento con staminali prelevate dal sangue del cordone ombelicale della madre. E’ lo storico risultato ottenuto dai medici del Catholic Hospital di Bochum, in Germania.
A seguito di un arresto cardiaco con grave danno cerebrale, subito alla fine del 2008, il bambino di due anni e mezzo si trovava in stato vegetativo persistente e aveva minime possibilita’ di sopravvivenza. Dopo due mesi di trattamento con cellule staminali del sangue del cordone ombelicale della madre, i sintomi del bambino sono migliorati notevolmente e nei mesi successivi, il bambino a imparato a dire semplici frasi e a muoversi.
“Questo studio dissipa i dubbi, di lunga data, circa l’efficacia di questa nuova forma di terapia” ha commentato Arne Jensen, che ha condotto la ricerca pubblicata su Case Reports in Transplantation.
Alla fine di novembre 2008, il bambino, che aveva 2 anni e mezzo, aveva subito un arresto cardiaco che aveva comportato un grave danno cerebrale: era cosi’ entrato in uno stato vegetativo persistente e il corpo si era paralizzato. Non esiste tuttora alcuna terapia per la paralisi cerebrale infantile.
”In una situazione disperata, i genitori hanno cominciato a cercare rimedi alternativi” continua Arne Jensen ”e ci hanno contattato per chiederci a proposito della possibilita’ di usare il sangue del cordone ombelicale congelato alla nascita”. Nove settimane dopo il danno cerebrale, a gennaio 2009, i medici hanno somministrato il sangue preparato per via endovenosa. In seguito, e’ stato studiato il progresso del bambino a 2, 5, 12, 24, 30, e a 40 mesi dalla paralisi cerebrale.
Di solito, le possibilita’ di sopravvivenza dopo un cosi’ grave danno cerebrale sono minime e a distanza di mesi dal danno, i figli sopravvissuti di solito mostrano solo minimi segni di coscienza. Dopo la terapia con il sangue del cordone, il piccolo paziente ha tuttavia recuperato in tempi relativamente brevi. In due mesi, e quindi a quattro mesi dall’attacco cardiaco, la spasticita’ era notevolmente diminuita ed era in grado di vedere, sedersi, sorridere, e parlare con parole semplici. Quaranta mesi dopo il trattamento, il bambino era in grado di mangiare autonomamente, camminare con un aiuto e formare frasi di quattro parole.
Fonte: Agi
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