Intervista de Le Iene sulle cellule staminali al fondatore di Stamina Foundation
Nella trasmissione “Le Iene Show” del 24/02 u.s. si è parlato anche di cellule staminali, con l’intervista al prof. Vannoni, negli ultimi anni al centro di qualche polemica per la terapia con cellule staminali mesenchimali, messa a punto dalla onlus Stamina Foundation.
Le Iene, dopo aver proposto la settimana scorsa, il toccante servizio su Gioele, un bambino affetto dall’atrofia muscolare spinale, ha raccontato la storia di un’altra bambina, Celeste, affetta dalla stessa patologia, per la quale i medici avevano consigliato ai genitori di “lasciarla andare” perchè non ci sarebbero state possibilità di guarigione.
Ci è piaciuta soprattutto la semplicità con cui il Professor Vannoni, fondatore di Stamina Foundation, intervistato per capire la terapia a base di cellule staminali e le possibilità di utilizzo, ha spiegato la funzione delle cellule staminali e cosa cercano di fare alla Onlus, perciò la replichiamo:
“ Le cellule staminali sono una risorsa incredibile che c’è dentro il nostro organismo, è quella che ci mantiene in vita, che decide quanto dobbiamo invecchiare e che ci ripara…. Le staminali sono in tutte le specie viventi. Se a una lucertola tagli la coda, le ricresce grazie alle sue staminali, allo stesso modo in cui queste cellule fanno crescere i nostri capelli e le nostre unghie e tengono giovani i nostri organi” aggiungendo che: “Noi prendiamo questo meccanismo e lo amplifichiamo…e lo andiamo a inserire su malattie talmente gravi che la natura non riesce a riparare col suo bagaglio e il suo ritmo di sviluppo di cellule staminali. Il metodo Vannoni è un metodo per estrarre le staminali in modo attivo. Noi le prendiamo dalla parte spugnosa dell’osso, dal bacino; il pezzettino di osso che prendiamo lo lavoriamo e ne riusciamo a tirar fuori 5 tipi di staminali diverse, ognuna con le sue funzioni e con le sue utilità..Dal nostro serbatoio di cellule staminali, noi ne prendiamo un pochino e le moltiplichiamo e le rimettiamo nel nostro organismo in una quantità molto maggiore.”
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