Le staminali per studiare più a fondo il disturbo bipolare

Esistono molte differenze tra i neuroni delle persone sane e quelle di chi soffre di disturbo bipolare, caratterizzato dall’alternanza tra umore depresso e esageratamente maniacale ed euforico: lo dimostra uno studio descritto su “Le Scienze” e pubblicato sulla rivista scientifica “Translation Psychiatry”, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan, che dimostra come come le cellule staminali siano molto utili anche per valutare gli effetti delle malattie sull’organismo. La ricerca ha esaminato una popolazione di neuroni di persone bipolari ottenuta in laboratorio da cellule staminali, ricavate riprogrammando cellule epiteliali adulte degli stessi pazienti (staminali pluripotenti indotte). Il confronto tra neuroni “bipolari” e neuroni sani ha svelato alcune differenze, soprattutto nella modalità di comunicazione tra le cellule (in particolare i segnali mediati dal calcio, fondamentali per lo sviluppo dei neuroni e il loro corretto funzionamento), nell’espressione di specifici geni e nella loro risposta al litio, il farmaco più usato per il disturbo bipolare.

Questi risultati suggeriscono che l’insorgenza del disturbo bipolare sia legato ad alterazioni genetiche durante lo sviluppo del sistema nervoso e la speranza è che in futuro queste conoscenze possano far luce sulle questioni ancora non chiare sulle cause del disturbo bipolare e i suoi possibili trattamenti farmacologici.

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