Diabete, meno ostacoli burocratici alla ricerca su nuove cure
Curare il diabete di tipo I senza trapianto, forse in 10 anni: il direttore dell’Istituto per la ricerca sul diabete dell’Università di Miami, Camillo Ricordi, intervenuto al 68° Congresso della Società Italiana di Pediatria (Sip), è ottimista, purchè siano abbattuti i troppi ostacoli e limiti burocratici ancora esistenti.
Secondo Ricordi, sono essenzialmente due le strade che la ricerca deve percorrere e prevedono entrambe l’impiego delle cellule staminali:
1. la ‘rieducazione’ del sistema immunitario del paziente con diabete di tipo I,
2. la creazione di isole pancreatiche a partire dalle staminali.
Il primo obiettivo può essere raggiunto, stando ai risultati di uno studio americano e cinese, isolando le cellule del sistema immunitario del diabetico e trattandole con staminali prelevate da cordone ombelicale della persona sana, in modo da riprogrammarle a non attaccare più le cellule che producono insulina.
Quanto alla creazione di isole pancreatiche con staminali, i migliori risultati si sono finora ottenuti con le staminali embrionali.
Nel 2013 inizierà la fase di sperimentazione clinica sui pazienti, mentre ci vorrà più tempo per l’impiego di staminali adulte, prelevate dal tessuto adiposo o dallo stesso pancreas.
Ricordi ha fondato un’associazione internazionale ‘The cure alliance‘, che sta promuovendo una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica anche in Italia sui problemi e gli ostacoli della ricerca scientifica.
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