Parkinson: oggi la Giornata Mondiale, per migliorare diagnosi e terapie

In Italia 300.000 malati,  uno su 4 ha meno di 50 anni. Colpisce circa il 3 per mille della popolazione generale, e l’1% di quella sopra i 65 anni. L’età d’esordio è solitamente fra i 59 e i 62 anni, ma aumentano i casi al di sotto dei 50 anni. La Giornata Mondiale si celebra in occasione dell’anniversario della nascita di Sir James Parkinson, scopritore della malattia.

Obiettivo: più consapevolezza per eliminare lo stigma e migliorare diagnosi e terapie.
Si ricorda oggi la nascita di Sir James Parkinson, scopritore della malattia che porta il suo nome, e si celebra oggi la Giornata Mondiale del Parkinson. Obiettivo dell’evento è aumentare la consapevolezza della malattia e degli effetti sugli individui, sulle famiglie e sulla comunità. Una maggiore consapevolezza che aiuterà a ridurre lo stigma e a migliorare il percorso diagnostico e terapeutico, per portare ad una migliore qualità della vita per coloro che soffrono di questa condizione e per coloro che gli vivono accanto.

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa causata dalla progressiva morte delle cellule nervose (neuroni) situate nella cosiddetta sostanza nera, una piccola zona del cervello che, attraverso il neurotrasmettitore dopamina, controlla i movimenti di tutto il corpo. Chi ha il Parkinson, proprio per la progressiva morte dei neuroni, produce sempre meno dopamina, perdendo il controllo del suo corpo. Arrivano così tremori, rigidità, lentezza nei movimenti.
È stato dimostrato che i sintomi iniziano a manifestarsi quando sono andati perduti circa il 50-60% dei neuroni dopaminergici.

 

Fonte: QuotidianoSanità.it

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