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Proteina ATR, la guardiana del genoma, si attiva come un diapason

Una nuova scoperta per comprendere meglio staminali e tumori

La ricerca pubblicata su Cell coinvolge l’Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare) e l’Università statale di Milano, a cui si è aggiunta la collaborazione di altri centri stranieri: la National University di Singapore e il Danish Cancer Society Research Center di Copenaghen. Uno spiegamento di forze che raggruppa discipline diverse arrivando persino all’ingegneria meccanica.

Protagonista dello studio è la proteina ATR, già conosciuta come “la guardiana del genoma” per il suo ruolo di sensore nei processi di riparazione del DNA, che percepisce eventuali anomalie e attiva le cellule rendendole “plastiche”. Nello specifico Marco Foiani, responsabile del programma di stabilità genomica dell’Ifom e coordinatore della ricerca, afferma «le tecniche dell’ingegneria ci hanno permesso di dimostrare che quando le cellule subiscono uno stress meccanico proveniente dall’interno o dall’esterno, la proteina si attiva reagendo come un diapason e posizionandosi sulla membrana conferendole plasticità per tutelarla».

«Finalmente – aggiunge Foiani- siamo riusciti a misurare le forze che intervengono nel processo biologico, quindi a quantificarlo ponendo delle basi precise per andare oltre anche sulla frontiera delle cellule staminali, nelle quali la soglia di attivazione della proteina è più elevata; un aspetto considerato come l’origine della recidiva nelle cure chemioterapiche».

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