Test sull'uomo con staminali nella sclerosi multipla. Italiano il primo paziente

La sperimentazione clinica di fase II sull’uomo con cellule staminali mesenchimali adulte nella cura della sclerosi multipla (SM) è finalmente partita. ll primo paziente ad essere stato trattato a Genova è italiano.

L’annuncio è stato dato dal responsabile del Centro sclerosi multipla dell’Universita’ di Genova,  Antonio Uccelli, in occasione del 28° Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (Ectrims), a Lione.

“MESEMS”, questo il suo nome, è uno studio clinico multicentrico finanziato in parte dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, che coinvolge una decina di paesi, tra cui Spagna, Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Svezia, Canada e l’Italia, paese coordinatore.
In totale saranno trattati 160 pazienti che non hanno risposto alle terapie disponibili, di cui una trentina italiani. Il primo paziente è stato arruolato a luglio e le staminali sono state trapiantate a settembre.
L’obiettivo della sperimentazione è verificare la sicurezza (fase I) e l’efficacia (fase II) delle cellule staminali mesenchimali adulte, originate dal midollo osseo del paziente stesso, nell’arrestare l’infiammazione di questa grave malattia neurologica, riparando i tessuti danneggiati, così come è stato già dimostrato nei topi di laboratorio.

Un altro obiettivo del test sull’uomo è dimostarne la capacità di ridurre le ricadute della malattia. Le staminali potranno essere impiegate solamente in quei pazienti che hanno tessuti nervosi non ancora completamente danneggiati e la speranza, secondo Uccelli, é arrivare ad ottenere farmaci efficaci a base di staminali.

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