Intervento ortopedico con le staminali a Modena

Oggi è possibile, impiegando le cellule staminali autologhe (dello stesso paziente), curare l’osteonecrosi, malattia dell’osso molto grave, che si localizza  soprattutto sull’anca e sul ginocchio, e colpisce circa l’1% dei pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva (a seguito di trapianti), con malattie sistemiche autoimmuni, come il Lupus sistemico,  leucemia in terapia antitumorale,  o  malattie del sangue, come l’anemia falciforme.
A eseguire l’intervento di iniezione di cellule staminali in un paziente con questa patologia, è stata l’equipe del professor Fabio Catani, direttore della Struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, uno tra i pochi centri in Italia ad impiegare questo tipo di terapia.
L’intervento, durato un’ora, è stato realizzato con successo su un uomo di 56 anni di Benevento, con osteonecrosi della testa femorale secondaria a terapia immunosoppressiva  per trapianto renale. La tecnica ha l’obiettivo di  rigenerare il tessuto osseo danneggiato, utilizzando cellule staminali del paziente, evitando o  ritardando  il ricorso alla protesi dell’anca e del ginocchio. Il paziente potrebbe tornare a camminare normalmente dopo un mese e mezzo di deambulazione con  le stampelle.

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