Test compatibilità HLA
La tipizzazione tissutale
Se un tessuto trapiantato non possiede gli stessi antigeni HLA presenti nei tessuti del ricevente, esso viene riconosciuto
dall’organismo come estraneo e quindi rigettato.
Attraverso l’osservazione sperimentale si è visto infatti che questi “Antigeni d’Istocompatibilità” sono responsabili di una
serie di reazioni umorali e cellulari coinvolte nei processi di riconoscimento e comunicazione immunologica e
condizionano, restringendola, la risposta immune alla base del rigetto dei trapianti.
Prima di un trapianto è obbligatorio accertare che donatore e ricevente siano HLA-compatibili, mediante
il test di tipizzazione tissutale (studio della natura delle molecole dei tessuti).
La tipizzazione HLA viene sempre effettuata:
- per la diagnosi di alcune malattie che dimostrano un’associazione con alcuni antigeni del sistema HLA,
come ad esempio il diabete giovanile insulino-dipendente, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide e alcune patologie autoimmuni;
- per l’accertamento preliminare indispensabile nei trapianti d’organo, per verificare la somiglianza degli antigeni tissutali, determinati geneticamente sulle cellule del donatore e del ricevente.
Va detto che se non ci sono motivi d’urgenza, la tipizzazione HLA di norma non viene effettuata, e che in caso di necessità,
è possibile comunque richiederla successivamente in qualsiasi momento, anche in età pediatrica o adulta, con un semplice prelievo del sangue periferico.
Se il test è finalizzato all’utilizzo immediato del campione, successivamente alla sua conservazione, si impiegano le fiale destinate alle analisi di routine per il banking e il costo è incluso nel servizio offerto da SmartBank Scientific .