Un'altra bimba in cura compassionevole con cellule staminali
Celeste, Daniele, Esmeralda, Gioele. E ora anche un’altra bambina di cinque anni di Petronà (Catanzaro), colpita dalla sindrome di Niemann Pick, una malattia genetica rarissima e fatale che compromette lo sviluppo psicomotorio. Anche per lei è arrivato il sì dei giudici, che le permetterà di accedere a una cura compassionevole con cellule staminali, tipologia prevista dal decreto ministeriale Turco-Fazio. A stabilirlo è stato il Tribunale di Crotone, che ha accolto il ricorso d’urgenza presentato dal legale dei familiari della piccola.
Come si ricorda, il Ministero della Salute aveva condannato mesi fa la terapia con cellule staminali mesenchimali perchè priva di prove di efficacia e potenzialmente pericolosa.
Il protocollo terapeutico , che avveniva presso gli Spedali Civili di Brescia, era quindi stato sospeso a maggio dopo il divieto da parte dell’Agenzia Nazionale del farmaco (AIFA) e del TAR di Brescia. I ricorsi dei genitori dei piccoli pazienti avevano però portato alla ripresa della cura imposta con provvedimenti legali dai giudici. Secondo i familiari della bimba di Petronà, “non esiste, certamente, allo stato, un farmaco che garantisca una guarigione, sussiste però, una cura compassionevole che su bambino afflitto da medesima patologia ha sortito risultati assolutamente positivi, circostanza certificata da un ospedale pubblico italiano, a ragione ritenuto rientrante nel panorama d’eccellenza nella sanità europea”.
Nel provvedimento il tribunale di Crotone sostiene che “il diritto alla salute, nei casi di necessità, urgenza ed eccezionalità come questo in esame, deve essere inteso quale situazione giuridica soggettiva perfetta, non solo all’assistenza in sé, quanto piuttosto a quel tipo e da quel livello di servizio sanitario, in grado di garantire al malato quantomeno una vita dignitosa nei termini in cui agli articoli 2 e 32 della Costituzione, secondo fondamentale principio solidaristico di tutela e cura della persona del suo essere relazionale e nella sua interezza”.
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