Divario tra donazione e conservazione del cordone ombelicale: ecco i dati del 2012

Donazione o conservazione autologa di sangue cordonale sono azioni fondamentali: qualunque sia la scelta, molto personale, l’importante è non sprecare alla nascita questa fonte preziosa di staminali, che può sostituire il midollo di donatore per eseguire il trapianto.
Il sangue del cordone ombelicale contiene cellule staminali emopoietiche identiche (ma più “pulite” dal punto di vista immunologico) a quelle presenti nel midollo osseo, quindi in grado di generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Il prelievo è semplice, rapido, indolore e non comporta nessun rischio per il bambino e la mamma, in quanto viene eseguito da ostetriche esperte quando il cordone è già stato reciso. Questo concetto è stato finalmente recepito, grazie anche alle campagne di sensibilizzazione di questi anni.

Per quanto riguarda la donazione pubblica (detta anche “solidale”), i dati di attività 2012 della Rete di Banche di Sangue cordonale pubbliche (al momento 19 attive in Italia), contenuti nel Report 2012 del Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità, sono positivi  ma potrebbero decisamente migliorare con una campagna più incisiva,  in grado di sensibilizzare maggiormente le future mamme  sull’importanza di donare o conservare ad uso privato familiare, il sangue cordonale.

Restano poi alcuni problemi, in particolare il divario ancora forte tra raccolta e bancaggio:
la percentuale tra sangue raccolto (attraverso la donazione in 308 centri italiani ) e bancato continua a scendere e solo il 10% finisce nel registro dei donatori.
Esistono ancora carenze pubbliche da colmare: su 20.761Unità AlloNF” (unità di sangue di cordone ombelicale raccolte per trapianto Allogenico da donatore Non Familiare) raccolte nel 2012 (con Milano in testa), solo 2.065 sono state bancate, con una perdita del 90% mentre solo il 10% delle unità raccolte sono state inserite nel registro dei donatori.

Per quanto riguarda i dati sulle “Unità AlloD” (unità di sangue di cordone ombelicale raccolte per trapianto Allogenico da donatore Familiare o da donazione dedicata) il divario è meno evidente, ma sempre presente: su 350 unità raccolte (solo a Bologna, Padova e Cagliari), sono state 339 quelle bancate.
Le unità raccolte per uso autologo sono invece state 12 su 12.
Da questi dati è evidente l’importanza del banking familiare sia nel pubblico che nel privato.
In totale, infine, nel 2012 sono state rilasciate ai Centri Trapianto 1355 unità, 1211 le AlloNF, 142 le AlloD.

Oltre alle carenze pubbliche (dovute a scarsità di fondi e alla carente organizzazione della rete tra punto di raccolta e punto di bancaggio), esiste un’altra causa per spiegare il divario tra unità di sangue raccolto e bancato, soprattutto per quanto riguarda le Unità di sangue raccolto per trapianto allogenico da donatore familiare:
dal luglio 2011 la rete delle Banche ha posto un limite più alto di cellularità, cioè del numero di staminali contenute nell’unità di sangue prelevato, per considerare idonea la raccolta di un miliardo e mezzo di cellule.

L’obiettivo è migliorare il rilascio delle unità ai centri trapianto.
Ciò comporta una maggiore selezione delle sacche, cioè delle unità bancate, allo scopo di migliorare il rapporto costi/benefici” afferma la dottoressa Irene Martini, Direttore scientifico di SmartBank, che da sempre ha inserito tra le proprie condizioni contrattuali per la conservazione autologa-familiare, il diritto dei genitori di valutare se non proseguire la conservazione, laddove i risultati di cellularità e anche di vitalità del campione siano al di sotto dei parametri minimi trapiantologici.

I numeri delle unità bancate e rilasciate dovrebbero, secondo gli esperti, raddoppiare: una strada potrebbe essere quella di accettare attraverso la donazione solidale unità cordonali anche da coppie non caucasiche, superando le barriere etniche, attuando un progetto nazionale. Una persona di razza non caucasica che risiede in Italia spesso non riesce a trovare unità cordonali compatibili nelle banche italiane ed europee.

 

 

 

 

 

 

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