Attenzione al "turismo terapeutico" delle staminali
E’ il Messico forse oggi il centro del turismo delle staminali, ma qualsiasi laboratorio al mondo dove le regole per la sperimentazione non sono rigide come quelle imposte dalla Fda (food and drug administration) negli Stati Uniti e dell’Ema in Europa promette miracoli con questi trattamenti:dalla cura di gravi malattie neurodegenerative, al diabete e addirittura l’autismo.
Il mercato delle staminali è in espansione in tutta l’America centro-meridionale, in Tailandia e in Cina, aprendo speranze a tanti malati, quando di speranze non ce ne sono.
Il metodo Stamina è l’esempio italiano, perché ci sono poche sperimentazioni che ne dimostrano efficacia e sicurezza. Anzi, le ispezioni e le analisi dei preparati condotte in questi mesi confermano che il metodo può rivelarsi pericoloso per i pazienti, anche se da più fronti aumentano le pressioni per un suo uso «compassionevole».
Non solo, ma i documenti presentati dai Nas al Ministero parlavano di non provata attività delle cellule e di possibili contaminazioni. Vannoni, l’ideatore di Stamina, sostiene invece che il suo metodo è sicuro e in grado di trasformare cellule mesenchimali del midollo in cellule neuronali, capaci di riparare molti danni neurologici. Così, dopo il no alla sperimentazione del Ministero della Salute, Vannoni, secondo quanto riportato dal settimanale “L’Espresso”, ha chiesto al professor Camillo Ricordi, esperto di trapianti cellulari (in particolare trapianti di isole pancreatiche) e direttore del Diabetes Research Institute di Miami, di valutare il contenuto del preparato del metodo Stamina, la sua sicurezza, la sua eventuale tossicità (come l’assenza di batteri classici e la contaminazione da micoplasma), la possibilità che le staminali mesenchimali possano trasformarsi davvero in neuroni, la loro senescenza e la stabilità genetica delle cellule.
Nel giro di un mese o poco più si potranno avere delle risposte precise.
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