Il recupero del cuore dopo un infarto o un by-pass? Dipende dalle staminali cardiache

Dopo un infarto cardiaco o un intervento di bypass coronarico la funzione cardiaca non migliora in misura uguale in tutti i pazienti. Il motivo di questa differenza nella “ripresa” starebbe nella minore o maggiore efficienza delle cellule staminali cardiache “ripara-cuore”. Ad affermarlo è stata l’equipe di ricercatori di Cardiologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore– Policlinico A. Gemelli di Roma e del Brigham and Women’s Hospital e Harvard Medical School di Boston, coordinati da Piero Anversa e da Filippo Crea. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Circulation”.

Nei pazienti che non si si riprendono dopo un infarto queste cellule staminali non funzionano bene, tanto che in circa un terzo dei casi non si osserva una ripresa ottimale della funzione cardiaca dopo un intervento di bypass coronarico, così come dopo un infarto o l’inserimento di un pacemaker biventricolare. I ricercatori hanno studiato 38 pazienti sottoposti a intervento di bypass coronarico, eseguendo durante l’operazione una piccolissima biopsia cardiaca per isolare le cellule staminali cardiache, caratterizzarle e misurare la loro efficienza nel moltiplicarsi e generare nuove cellule cardiache. I ricercatori hanno notato una netta associazione tra efficienza replicativa delle staminali cardiache e miglioramento della funzione cardiaca dopo bypass.

Secondo i ricercatori, le staminali cardiache potrebbero diventare un marcatore per predire la prognosi di un paziente sottoposto a un intervento di bypass coronarico e in futuro rappresentare anche il bersaglio di nuove cure per potenziare il processo autoriparativo del miocardio.

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