Mini polmoni da cellule staminali per capire l’infezione da SARS-CoV-2
Minuscoli polmoni artificiali cresciuti in laboratorio a partire da cellule staminali adulte hanno permesso agli scienziati di osservare come il coronavirus li infetta. Almeno questo è quanto riportato da due gruppi di ricerca, una della Duke University e un altro della Cambridge University, in due studi indipendenti e separati pubblicati sulla rivista Cell Stem Cells.
I “mini-polmoni” mimano le minuscole sacche d’aria che assorbono l’ossigeno che respiriamo, note per essere il luogo in cui si verificano i più gravi danni ai polmoni causati dal virus. Poter accedere a questi modelli per testare la diffusione di Sars-CoV-2, il virus responsabile di Covid-19, permetterà ai ricercatori di testare anche potenziali farmaci e capire meglio perché alcune persone sviluppano forme più gravi della malattia.
Come i ricercatori di Cambridge, il team della Duke ha scoperto che quando infettati dal virus, gli organoidi hanno iniziato a innescare una risposta infiammatoria mediata dagli interferoni. I ricercatori hanno anche assistito alla tempesta di citochine di molecole immunitarie che i polmoni lanciano in risposta al virus.
“Si pensava che la tempesta di citochine fosse avvenuta a causa del grande afflusso di cellule immunitarie, ma possiamo vedere che accade nelle stesse cellule staminali polmonari”, dice Tata. I ricercatori della Duke hanno anche confrontato i modelli di attività genica tra i mini-polmoni e i campioni di sei pazienti gravi con Covid-19.
“Fino ad ora siamo stati in grado di vederlo solo dalle autopsie”, dice Tata. “Ora abbiamo un modo per capire come energizzare le cellule per combattere questo virus mortale“, aggiunge. Ralph Baric, coautore dello studio della Duke, dice che userà i mini-polmoni per capire meglio un nuovo ceppo di Sars-CoV-2 chiamato D614G che è diventato la versione dominante del virus. Questo ceppo, emerso in Italia, ha una proteina spike che lo rende più contagioso.