Nuova metodica al Bambino Gesù per trapianti di staminali più efficaci

Grazie a un’innovativa metodica sperimentata con successo già su 50 bambini colpiti da leucemia acuta, il trapianto di cellule staminali da uno dei due genitori sarà più sicuro, anche in mancanza di un donatore completamente compatibile: lo studio presentato per la prima volta a New Orleans al Congresso della Società Americana di Ematologia (American Society of Hematology, ASH) è stato condotto dall’equipe del professor Franco Locatelli, responsabile di Onco-ematologia pediatrica e Medicina Trasfusionale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ di Roma. La nuova tecnica permette di eliminare in modo mirato e selettivo le cellule del donatore che attaccano i tessuti del ricevente (linfociti T che hanno sulla loro superficie le catene alfa e beta del recettore antigenico), lasciando tra le cellule da infondere, oltre alle staminali, anche altri elementi, come le cellule natural killer e i T linfociti, in grado di proteggere i bambini trapiantati dal rischio di infezioni e dal rischio di ricrescita delle cellule tumorali. Data l’importanza, lo studio è stato selezionato dall’ASH con altri 19 tra gli oltre 2.000 contributi ricevuti.

 

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