Staminali contro lacerazioni del viso

Lanciata in Cina con successo una nuova tecnologia che consente la ricostruzione di volti gravemente sfigurati utilizzando la pelle dei pazienti e con l’ausilio delle cellule staminali. Lo riferisce lo Shanghai Daily.

La notizia ha suscitato molto interesse soprattutto perche’ si tratta di una alternativa alla tecnica tradizionale che utilizza per le ricostruzioni la pelle dei cadaveri. Secondo quanto hanno fatto sapere i medici dell’Ospedale del Popolo di Shanghai, che hanno iniziato ad utilizzare la nuova procedura, i pazienti trattati finora in questo modo sono stati piu’ di 60.
Sette i casi piu’ complessi, i cui volti erano quasi totalmente sfigurati. Di questi sette, in sei casi gli interventi sono perfettamente riusciti. Solo in un caso il successo non e’ stato completo perche’ parte del tessuto utilizzato e’ morto.
Tra le persone che hanno deciso di sperimentare la nuova tecnica soprattutto donne il cui volto era stato sfigurato da acido solforico, persone che hanno perso il naso durante una colluttazione e gravi ustionati. La procedura prevede la rimozione di alcuni vasi sanguigni dalla gamba del paziente per ricostruire una rete di tessuto e trapiantarla in un’altra parte del corpo, di solito la parte superiore del torace.
In una seconda fase i medici utilizzano un dilatatore per espandere la pelle e iniettano cellule staminali del paziente stesso per aiutare i tessuti a rinforzarsi e per stimolare la crescita dei vasi sanguigni. Ossa morbide che sono modellate in linea con lo scheletro facciale per formare l’osso mascellare superiore e il naso vengono infine trapiantate sotto la pelle del viso nuovo.
Infine, il nuovo volto viene trapiantato sul volto sfigurato. Il volto nuovo, che e’ sottile e composto da un intero pezzo di pelle viva, si unira’ con i muscoli facciali, dando cosí al paziente espressioni e motilita’ del viso quanto piu’ naturali e’ possibile.
Come ha spiegato Li Qinfeng, leader del team medico che ha sviluppato la nuova tecnica, l’intero procedimento necessita almeno 6-8 mesi.

Fonte: Aduc

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