Con un disegno di legge la Francia dice sì alla ricerca sulle staminali embrionali.

Una proposta di legge che autorizza la ricerca sulle cellule staminali embrionali è stata appena approvata dal Senato francese. Se le modifiche approvate saranno confermate anche dalla Camera, sarà possibile fare ricerca sugli embrioni umani, ma a precise condizioni. La proposta di legge, nata dall’iniziativa dei senatori di sinistra, ha fatto registrare una larga maggioranza, 203 a favore e 74 contro. Secondo il Senato, a giustificare la ricerca sugli embrioni sarebbe “il ritardo della Francia nella ricerca scientifica”.

Contrari i vescovi francesi: la proposta del Senato non piace, tanto che il portavoce, monsignor Bernard Podvin, ricorda come “l’art. 46 della legge di bioetica del 2011, preveda che ogni progetto di riforma sui problemi etici e le questioni della società sollevate dal progresso della conoscenza nei campi della biologia, della medicina e della salute debbe essere preceduto da un dibattito pubblico sotto forma di Stati Generali”.

La Conferenza episcopale francese rilancia una nota dell’arcivescovo di Rennes, Pierre d’Ornellas, responsabile del gruppo di lavoro episcopale sulla bioetica. “La vita dell’embrione umano merita di essere protetto? Sì o no? Il Senato ha risposto in modo negativo. L’attuale legge francese contempla la protezione degli esseri umani fin dall’inizio della vita e il voto del Senato è ancora più sconcertante, dal momento in cui nei test per i nuovi farmaci, la comunità scientifica internazionale favorisce ora le cellule staminali riprogrammate (staminali pluripotenti indotte), scoperte dai premi Nobel 2012 Gurdon e Yamanaka”.


 

 

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