Staminali, una speranza per 80 malattie, eseguiti oltre 30 mila trapianti cordonali
Forse il caso Stamina ha spinto i media a relegarle in un angolo, ma le staminali sono ormai una realtà terapeutica per molte malattie, tanto che la ricerca continua a investire molto nell’isolarle, coltivarle e poi trapiantarle. I dati più recenti parlano da soli: nel mondo sono arrivati a più di 30mila i trapianti di cellule staminali cordonali (prelevate cioè dal sangue del cordone ombelicale alla nascita), un risultato che ne conferma la validità per la cura di oltre 80 patologie importanti, in particolare quelle ematologiche, ma anche genetiche, come ha ribadito anche la dottoressa Eliane Gluckman, massima esperta mondiale di trapianto cordonali. “Il trapianto di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale ha mostrato tassi di successo sovrapponibili all’espianto di midollo osseo da donatore vivente, metodica però molto più invasiva”- spiega Francesco Zinno, Docente di Immunoematologia all’Università di Tor Vergata di Roma- “Uno studio statunitense, condotto alla Duke University, ha dimostrato come il trapianto autologo di cellule staminali cordonali abbia permesso la ripresa di bambini con paralisi cerebrale infantile, destinati altrimenti all’invalidità”. Sono trascorsi 20 mesi da quando una bambina italiana, con paralisi cerebrale infantile, ha ricevuto grazie all’aiuto della nostra Direttrice scientifica, la Dottoressa Irene Martini, due infusioni di cellule staminali del proprio cordone ombelicale (precedentemente raccolto e conservato da SmartBank), che hanno già portato significativi miglioramenti”. Secondo i dati dei Registri Internazionali, nel 59% dei casi le cellule staminali estratte dal cordone sono state impiegate per la cura di leucemie acute, nel 20% sindromi mielodisplastiche e mieloproliferative (forme tumorali in cui le staminali del midollo osseo non producono correttamente le cellule sanguigne), nel 14% linfomi, mentre i rimanenti casi riguardano tumori solidi, patologie del midollo osseo, disordini autoimmuni e malattie rare. Il loro impiego non riguarda poi solo le malattie nei bambini e il 57% dei campioni è stato utilizzato proprio per curare pazienti adulti.
Nel nostro Paese viene conservato però solo un terzo dei cordoni ombelicali, mentre il 95% dei nuovi campioni viene buttato e trattato come un rifiuto speciale, malgrado ogni anno siano milioni le persone a cui viene fatta diagnosi di malattie potenzialmente curabili proprio con un trapianto di staminali cordonali. Non sprecarlo è quindi fondamentale: il sangue del cordone ombelicale del proprio bambino (ricchissimo di staminali) può essere prelevato al momento del parto (unica occasione, nel corso della vita in cui è possibile fare il prelievo in modo non invasivo ed eseguire la crioconservazione) e donato a una banca pubblica, oppure conservato per uso personale in una banca estera certificata per avere la garanzia di poter disporre successivamente del sangue per un familiare.